sabato 31 maggio 2014

Dal Consiglio d’Europa un taglio netto alla circoncisione

Dal Consiglio d’Europa un taglio netto alla circoncisione

Da tempo ci si interroga ormai sulla liceità di circoncisione maschile e mutilazione genitale femminile, in quanto pratiche rituali che comportano menomazioni fisiche imposte ai bambini che non possono decidere. Una nuova sensibilità che arriva soprattutto nei paesi del nord Europa, dove è cresciuta la componente islamica e il problema si fa sentire tra le comunità di immigrati. L’anno scorso il tribunale di Colonia, in Germania, aveva paragonato la circoncisione maschile a una aggressione. Anche in Norvegia e in Svizzera ci si era interrogati sul tema, suscitando l’opposizione congiunta della comunità musulmana e di quella ebraica, che hanno parlato di violazione della libertà religiosa.
impedito ai medici di effettuare una circoncisione rituale imposta a un bambino
Il tema continua a far discutere in Germania, dove la corte di Hamm, nel Nord Reno-Vestfalia, ha di recente impedito ai medici di effettuare una circoncisione rituale imposta a un bambino di sei anni dalla madre, nata in Germania e di origine kenyota. Prima di visitare il Kenya, dove almeno l’80% dei maschi è circonciso, la donna voleva che il figlio fosse sottoposto alla pratica. Secondo la sentenza del tribunale la madre non avrebbe però considerato il danno psicologico che ciò avrebbe arrecato. In precedenza un tribunale di Dortmund aveva suggerito che fosse il locale ufficio per i minori a dover avere l’ultima parola su eventuali circoncisioni.
Ora arriva anche il parere del Consiglio d’Europa, che ha approvato un testo in cui si considera per la prima volta la circoncisione alla pari delle mutilazioni genitali femminili. Il documento è stato approvato dall’assemblea parlamentare del Consiglio con 77 sì, 19 no e 12 astensioni. Non chiede la messa al bando della circoncisione, ma la considera una violazione dell’integrità fisica dei minori. Piuttosto, vengono contestate le pratiche dei tatuaggi e dei piercing su minori, nonché gli interventi medici su bambini intersessuali. Il tutto all’insegna della definizione di criteri chiari per il rispetto delle norme sanitarie per quegli interventi che non hanno una motivazione medica. Agli stati membri viene chiesto di legiferare su questo tipo di operazioni, in particolare per garantire che il minore non debba subirle se non è in grado di dare il suo consenso.
No circoncisione, no infibulazione
Critiche a questa presa di posizione europea sono arrivate non a caso dalla Turchia e da Israele. Nel primo paese c’è in questi anni un ritorno di fiamma del conservatorismo islamico e il governo di Erdogan sta smantellando di fatto la laicità dello Stato: ultimo passo, è stato tolto il bando del velo per le impiegate pubbliche. Nel secondo pesa la forte identità nazionale e religiosa, considerato che la circoncisione è un tradizionale obbligo per gli ebrei. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità circa il 30% dei maschi sopra i 15 anni ha subito la circoncisione, di cui 7 su 10 perché provenienti da famiglie musulmane.
Finalmente ci si comincia a rendere conto anche a livello internazionale di come sia difficile sostenere allo stesso tempo che infibulazione ed escissione di cui sono vittime le bambine siano da condannare, mentre sulla circoncisione dei maschietti per finalità rituali si debba chiudere un occhio. Si continua a dare per scontato che l’appartenenza religiosa o etnica debbano essere tramandate in famiglia anche con pratiche che marchiano il corpo delle persone, cosa che è una palese negazione della libertà di scelta. Non a caso, con la secolarizzazione non sono pochi quelli che oggi da adulti poi rifiutano la circoncisione, per ripristinare il tessuto con pratiche note come foreskin restoration.
L’appartenenza a una confessione religiosa deve essere sempre una libera scelta
L’appartenenza a una confessione religiosa deve essere sempre una libera scelta consapevole, quindi adulta o quantomeno adolescenziale. Sebbene non invasivo a livello fisico, anche il battesimo sui bambini rappresenta un marchio (un “sigillo indelebile” per la Chiesa cattolica) e una violazione della libertà di scelta. Un marchio riconosciuto dallo Stato e con effetti civili, perché la sentenza della corte d’appello di Firenze sul caso dei “concubini di Prato” on è mai stata contraddetta. Con conseguenze pratiche, come nei casi di coppie in cui uno dei due partner impone battesimo, riti o educazione religiosa ai figli in disaccordo con l’altro, in cui la giurisprudenza dà ragione a chi è religioso.
In una società sempre più plurale e globalizzata come la nostra, il segno di un’appartenenza diventa marchio della differenza, spesso anche della discriminazione e della contrapposizione rispetto al resto della società, la chiusura in un ghetto identitario. Con tutti gli strascichi a livello personale e i turbamenti che possono conseguirne. Purtroppo, questa appartenenza viene imposta, materialmente, anche sulla pelle dei bambini. Ma è ora di dare un taglio a queste pratiche.
La redazione

mercoledì 28 maggio 2014

U.S. Will Spend $24.5M to Circumcise Men in Swaziland

U.S. Will Spend $24.5M to Circumcise Men in Swaziland

(CNSNews.com) – The United States Agency for International Development is planning to spend $24.5 million to circumcise an estimated 150,000 to 200,000 male infants and males aged 10 to 49 in the kingdom of Swaziland by 2018.

...

“While the data suggest that the rate of new infections is stabilizing, HIV and AIDS remain the most important health burden and impediment to socio-economic development for Swaziland,” the grant said. “As a result, there is an urgent need to scale up the HIV prevention response in Swaziland.”

The Voluntary Medical Male Circumcision (VMMC) and Early Infant Circumcision (EIMC) Service Delivery and Support to Government of the Kingdom of Swaziland (GKOS) will be funded through the Presidents Emergency Plan for AIDS Relief (PEPFAR).

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“The overall goal of this new project is to increase the uptake of male circumcision services among all eligible males aged 10 to 49 in Swaziland and male infants,” the grant announcement said.

“Interventions will contribute to the achievement of the following National outcomes 1. increasing the proportion of males aged 10-49 who are circumcised from 19 percent in 2010 to 45 percent in 2015 and 70 percent in 2018 2. increasing the proportion of male infants who are circumcised to 30 percent by 2015 and 50 percent in 2018,” it said.

...

The estimated time frame for the agreement is Oct. 1, 2014 to Sept. 30, 2019.

“An estimated 150,000 to 200,000 males will be circumcised through this project contributing to a 65 percent coverage by 2018,” the grant said.

Calls to USAID for comment were not returned by press time.


http://m.cnsnews.com/

domenica 25 maggio 2014

Complaint against doctor who sucks baby blood

Complaint against doctor who sucks baby blood (through a tube)

by Hugh Young
A doctors' disciplinary body in Toronto is considering a complaint against a doctor who performs circumcision using oral suction (metzitzah) to remove blood from the wound. Dr Aaron Jesin practises as both a doctor and a mohel. He says he does not suck the wound directly (metzitzah b'peh), but through a glass tube.
A Toronto resident brought a complaint to the College of Physicians and Surgeons Ontario, (CPSO) alleging a dangerous lack of antisepsis and unnecessary blood loss.
The College dismissed the complaint, but the complainant appealed against the dismissal to the Health Professions Appeal and Review Board, (HPARB).
About 12 demonstrators supported the complaint outside the hearing. One had a lifelike doll in a circumstraint™ with clamps on its penis.
The Chair began by ruling out any discussion of the merits or demerits of circumcision, nor any use of the Canadian Charter of Rights, saying only the victim could use the Charter. He specifically said the rule had been changed because of the Baby Y death case. [Catch 22! You can't use the Charter unless you're dead....]
(Baby Y died in Ontario days after his urethra was blocked by a Plastibell™. Neither the College of Physicians and Surgeons nor the Health Professions Appeal and Review Board found any fault with the doctors involved.)
Canada and Ontario both have case law that suggests the Charter is so fundamental it can be raised in any setting, but this body somehow exempted itself.
The complainant was represented by John Geisheker, attorney for Doctors Opposing Circumcision (DOC). He was interrupted when he tried to discuss the lack of any regulation of circumcision. Instead he relied on the CPSO's admission that it had not investigated Dr Jesin's claim that he "does not do direct oral suction".
The Board Chair asked what the investigation should have entailed. Mr Geisheker replied, “Perhaps observing Dr Jesin at a circumcision, or inquiring from his staff would have been a better method than just reading his explanatory letters.”
He said Public Health Canada has published best practices in perinatology [health of young babies], and that the practice of metzitzah - even modified by use of a 10cc syringe, 3 inches (7.5 cm) long - still poses a health risk that would certainly violate PHC standards.
"How could one get only 3in or 7.5cm away from a child’s open wound, with a bare face, and not risk wound contamination by hair, dander [dandruff], sputum [saliva], etc.?" Mr Geisheker asked. Also at issue is whether Dr Jesin is regulated by the CPSO when he is acting as a Mohel. The complaint argues that he is.
The Board is considering its decision, which could involve sending the case back to the College for further investigation.
Mr Geisheker, from Seattle, took the case pro bono (free) supported by donations raised by Toronto Circumcision Resources

mercoledì 21 maggio 2014

NOCIRC sedi nel mondo

NOCIRC Centers

NATIONAL ORGANIZATION
of
CIRCUMCISION INFORMATION
RESOURCE CENTERS
(NOCIRC)



INTERNATIONAL HOME OFFICE

Marilyn Fayre Milos, Executive Director POB 2512,
San Anselmo, CA 94979-2512
Tel: 415-488-9883
Fax: 415-488-9660
E-mail: nocirc@cris.com
Website:www.nocirc.org

NOCIRC CENTERS - U.S.A.

NOCIRC of Alaska - Anchorage Rosemary Romberg, 13020 Sue's Way, Anchorage, AK 99516
Tel: 907-345-4813
E-mail: rosemary@gci.net
Website:peacefulbeginnings.org

NOCIRC of Arizona - Phoenix Rod Anderson, POB 5173, Goodyear, AZ 85338
Tel: 623-386-4828 NOCIRC of California - Bakersfield Lauren Stone
Tel: 661-369-4303
E-mail: itsmybody@live.com

NOCIRC of California - East Bay Tina Kimmel, 719 Aileen Street, Oakland, CA 94609
Tel: 510-653-5260
E-mail: nocirc-eastbay at motherlove dot org

NOCIRC of California - Solano County Lynda Otis, 1955 W. Texas Street #7-114, Fairfield, CA 94533-4462
Tel: 707-480-8479
E-mail: solanonocirc@interx.net

NOCIRC of California - Pasadena Danielle Gladding, P.O. Box 41141, Pasadena, CA 91104
Tel: 626-791-7607
E-mail: remdog@earthlink.net

NOCIRC of California - Riverside Michael Tucker and Will Alexander
29991 Canyon Hills Road #1709-102, Lake Elsinore, Ca 92532
Tel: 951-244-4659
E-mail: nocirc@4eric.org

NOCIRC of California - Santa Cruz Rio Cruz, P.O.Box 8462, Santa Cruz, CA 95061
Tel: 831-423-6105
E-mail: riocruz@cruzers.com
Website:http://www.icgi.org

NOCIRC of California - Santa Maria Charleen Hinrichsen, 4617 Camlin Court, Santa Maria, CA 93455
Tel: 805-937-3862

NOCIRC of California - Silicon Valley Gillian Flato
Tel: 408-263-2165
E-mail: gillian@jewsagainstcircumcision.org

NOCIRC of California - Sonoma County Jeff Brown, P.O.Box 411, Forestville, CA 95436
E-mail: sonomaNOCIRC@aol.com

NOCIRC of California - Yuba/Sutter Elizabeth Key, P.O. Box 225,Olivehurst, CA 95961
E-mail: nocircyubasutter@hotmail.com

NOCIRC of California - Yucca Valley Carl T. Smelko
Tel: 760-365-3096
E-mail: c.carl4@verizon.net

NOCIRC of Colorado - Boulder Gillian Longley, 1445 Findlay Way, Boulder, CO 80305
E-mail: gillian@coloradonocirc.org
Website: www.coloradonocirc.org

NOCIRC of Colorado - Colorado Springs Craig Garrett, 6319 Sundance Kid Drive, Colorado Springs, 80923
E-mail: craig@coloradonocirc.org
Website: www.coloradonocirc.org

NOCIRC of Colorado - Fort Collins Chester McQueary, 613 Princeton Road, Fort Collins, CO 80525
Tel: 970-416-5819
Website: www.coloradonocirc.org

NOCIRC of Connecticut - New Haven Michael Dulin, 127 Fortale Road, New Haven, CT 06512
E-mail: finestrata@hotmail.com

NOCIRC of Florida - Daytona Cindy Schierlinger, 31 Tina Maria Circle, Ponce Inlet, FL 32127
Tel: 904-756-7878
E-mail: cindys31@aol.com

NOCIRC of Florida - Hobe Sound Colleen Corcoran
Tel: 814-310-1390

NOCIRC of Florida - Jacksonville Monica and Kurt Gerhardt
Tel: 904-262-8133

NOCIRC of Florida - Jupiter Kathy Howard
Tel: 561-768-3031
E-mail: akindhuman567@aol.com

NOCIRC of Florida - Sarrasota-Bradenton Chantal Willford
Tel: 941-322-2038
E-mail: nocirc@linguabase.com

NOCIRC of Florida - South Florida
Enith Hernandez E-mail: enithhernandez@comcast.net

NOCIRC of Georgia - Atlanta Aubrey Terrón
E-mail: wholegeorgia@gmail.com

NOCIRC of Georgia - Savannah Megan Powers, 10713 Egmont Road, Savannah, GA 31406
Tel: 912-257-6620

NOCIRC of Hawai'i - Holuaola Clare Loprinzi
Tel: 808-329-6442
E-mail: clareloprinzi@gmail.com

NOCIRC of Hawai'i - Honolulu Duane Jorde, 1326 Piikoi Street, Suite 703, Honolulu, HI 96814
Tel: 808-342-4062
E-mail: oslo.blue.hawaii@gmail.com

NOCIRC of Hawai'i - Kea'au Dan Skomp, POB 1429, Kea'au, HI 96749-1429
Tel: 808-982-7692
E-mail: NurseDan@HotMail.com

NOCIRC of Illinois - Chicago Area Harry Meislahn, 976 Pine Street, Winnetka, IL 60093
Tel: 847-441-8027
E-mail: no_circ@sbcglobal.net

NOCIRC of Illinois - Carbondale Danielle McNelly, 1932 Evergreen Terrace Drive East, Apt. 7, Carbondale, IL 62901 NOCIRC of Illinois - Central Illinois Renee Kazmar
E-Mail: nocircil@yahoo.com

NOCIRC of Indiana - Chesterton Sara Hernstrom, 210 N. Calumet Avenue, Chesterton, IN 46304
Tel: 219-331-2331

NOCIRC of Indiana - Washington Ken Derifield, 703 East Walnut Street, Washington, IN 47501
E-mail: intacnet@dmrtc.net

NOCIRC of Indiana - West Lafayette Dan Bollinger, 1970 North River Road, West Lafayette, IN 47906
Tel: 765-497-0150

NOCIRC of Iowa - Ames Erica Fuchs, P.O. Box 184, Ames, IA 50010
Tel: 515-292-2687
E-mail: nocircofames@hotmail.com

NOCIRC of Iowa - Cass County Scott Kremer, P.O. Box 64, Lewis, IA 51544
Tel:712-435-9533
E-mail: nocirc2@gmail.com

NOCIRC of Iowa - Coralville Vicki Wyzykowski, 3701 2nd Street #20B, Coralville, IA 52241
Tel:319-936-4058

NOCIRC of Iowa - Quad Cities Area Sarah Van De Walle, 4759 310th Street, Dixon IA 52745

NOCIRC of Kansas - Kansas City Mark Wills
Tel: 913-645-1542
E-mail: mwcne@yahoo.com
Website:www.ksnocirc.org

NOCIRC of Louisiana - Port Allen George Hill, POB 88, Port Allen, LA 70767-0088
Tel: 225-383-8067
E-mail: iconbuster@bellsouth.net

NOCIRC of Maine - Greater Bangor Darren and Lori Hall
Tel: 207-852-6563
E-mail: nocircbangor@hotmail.com

NOCIRC of Maryland / DC - Capital Region Ryan McAllister, 3918 Madison Street, Hyattsville, MD 20781
Tel: 301-779-8388
E-mail: ryan@notjustskin.org
Website: notjustskin .org

NOCIRC of Massachusetts - Boston Robert O'Connor
E-mail: rbrtoconnor@aol.com

NOCIRC of Massachusetts - Cape Cod Elizabeth Noble, 448 Pleasant Lake Avenue, Harwich, MA 02645
Tel: 508-432-8040
Fax: 508-432-9685
E-mail: en@elizabethnoble.com

NOCIRC of Michigan - Auburn Hills Lori Hanna, 351 N Squirrel, Auburn Hills, MI 48326
Tel: 248-361-1422
E-mail: nocirc@comcast.net

NOCIRC of Michigan - Detroit Norm Cohen, POB 333, Birmingham, MI 48012-0333
Tel: 248-642-5703
Fax: 248-642-9528
E-mail: Normcohen@nocircofmi.org
Website: NOCIRCofMI.org

NOCIRC of Minnesota - Central Minnesota William Durham
Tel: 218-839-6177
E-mail: protectyourboy@gmail.com

NOCIRC of Minnesota - St. Paul Cindy Tregilgas
Tel: 651-436-3631
E-mail: ctregilgas@comcast.net

NOCIRC of Missouri - Central Missouri Steve and Aleyna Fair
Tel: 573-529-1006
Tel: 573-529-0960
E-mail: xsntrk@earthlink.net seanarain@cablerocket.com

NOCIRC of Missouri - St. Louis Melanie McGuire
E-mail: melaniemcg@yahoo.com

NOCIRC of Missouri - Walker Merle and Orpha Simrell, 12562 2400 Rd, Walker, MO 64790
Tel: 417-465-2342
E-mail: nocircmo@yahoo.com
Website: www.nocircmo.org

NOCIRC of Mississippi - Horn Lake Brad Brownfield
E-mail: nocircofms@comcast.net

NOCIRC of Nebraska - Omaha Janet Tilden, 2038 North 64th Street, Omaha, NE 68104
Tel: 402-350-5967
E-mail:jbtilden@cox.net
Website: www.nenocirc.org

NOCIRC Carmon Brown, 11355 Whitmore Ct, Lot 506, Omaha, NE 68142
Tel: 402-408-3928
E-mail:metalgoddess39@gmail.com

NOCIRC of New Jersey - Hakensack Adrienne Soti
E-mail soti@optonline.net

NOCIRC of New Mexico - Santa Fe "Nurses for the Rights of the Child"
369 Montezuma #354, Santa Fe, NM 87501
Tel: 505-989-7377
E-mail: mariadelfuego@comcast.net
Website: www.cirp.org/nrc/

NOCIRC of Nevada - Las Vegas Kathya Delaguila, Travis Wisdom
Website: Nocirc of Southern Nevada

NOCIRC of Nevada - Reno Rodney Neufeld
E-mail: NOCIRCofNV@aol.com

NOCIRC of New York - Mid-Hudson Valley Laurie Evans, POB 560, Katonah, NY 10536
Tel: 914-232-4606
Fax: 914-767-9063

NOCIRC of New York - New York City Shelton Walden
Tel/Fax: 212-316-1166
E-mail: sheltonwalden@msn.com

NOCIRC of North Carolina - Charlotte Bevin Jett
E-mail: bevinjett@carolina.rr.com

NOCIRC of North Carolina - Durham Amber L. Craig, P.O. Box 5081, Chapel Hill, NC 27514
E-mail: ambercraig@nc.rr.com

NOCIRC of North Carolina - Greenville Victoria L. Brown, 5990 Beaman Old Creek Road, Walstonburg, NC 27888
Tel: 252-747-7785
E:mail HemlocMoon@aol.com

NOCIRC of North Carolina - Morganton Tim Shane, 4301 Bill Epley Avenue, Morganton, NC 28655-8345
Tel: 828-584-8650
E-Mail: nocirc@charter.net

NOCIRC of North Carolina - Raleigh Heyward H. McKinney Jr., 5004 Stoneridge Drive, Raleigh, NC 27612
Tel: 919-510-8860
E-mail: ralnc@bellsouth.net

NOCIRC of North Dakota - Bismarck Duane Voskuil, 1002 N. 8th Street, Bismark, ND 58501
Tel: 701-222-3777
E-mail: dvoskuil@bis.midco.net
Website: www.boystoo.com

NOCIRC of Ohio - Cleveland Heights Jenny Stephen, 3385 Kildare, Cleveland Heights, OH 44118
Tel: 216-371-5409
E-mail: jennystephen@hotmail.com

NOCIRC of Ohio - Evendale Bill Tulloss
Tel: 513-563-1344
E-mail: btulloss@msn.com

NOCIRC of Ohio - Northeast Ohio Area Tina Miller, 439 Hyder Drive, Madison, OH 44057
Tel: 440-339-3723
E-mail: millertmalia@alltell.net

NOCIRC of Ohio - Painesville Richard Siwiec, 2370 North Ridge Road #P1, Painesville, OH 44077
Tel: 440-463-2953
E-mail: richardsiwiec@yahoo.com

NOCIRC of Oklahoma - Oklahoma City Phoebe Gleeson
Tel: 405-604-9076
E-mail: nocirc@gleeson.us

NOCIRC of Oklahoma - Tulsa Valerie O'Brien, 7920 S. 78th East Avenue, Tulsa, OK 74133
Tel: 918-459-0051

NOCIRC of Oregon - Eugene Kathleen Legler
E-mail: nocircoregon@yahoo.com
E-mail: nocircsandiego@yahoo.com

NOCIRC of Oregon - Portland Abe Haim
E-mail abehaim@gmail.com

NOCIRC of Oregon - Sherwood Denise Garoutte, 21800 SW Pacific Hwy. Space 93, Sherwood, OR 97140
Tel: 503-625-3826

NOCIRC of Pennsylvania - Bucks County Katie Lukomski, 23 Delaware Street, Newton, PA 18940
E-mail: klukomski@nocircpa.org

NOCIRC of Pennsylvania - Erie Kristin E. Headley, 5730 Larchmont Drive, Erie, PA 16509
Tel: 814-824-6910
E-mail: kpkiheadley@msn.com

NOCIRC of Pennsylvania - North Wales Liz Malaugh
Tel: 908-917-1158
E-mail :itsmyrna@yahoo.com

NOCIRC of Pennsylvania - Oxford Jim and Jean Peron, 49 Long Lane, Kirkwood, PA 17536-9531
Tel: 717-529-2561
E-mail: jperon@nocircpa.org

NOCIRC of Pennsylvania - Philadelphia Al and Mary Fields, 91 Holly Drive, Trappe, PA 19426
Tel: 610-489-6505
E-mail: afields@nocircpa.org

NOCIRC of Pennsylvania - Pittsburgh Greg Hartley
Tel: 412-445-5570
E-mail: hartleygreg@verizon.net

NOCIRC of Pennsylvania - Poconos Theresa Haas, 9 Highland Circle, Stroudsburg, PA 18360
Tel: 570-688-0858
E-mail: nocirc@ptd.net

NOCIRC of Pennsylvania - Scranton Jennifer Baron
Tel: 570-604-9126
E-mail: nocircscranton@gmail.com NOCIRC of Texas - Houston Camellia May, 11130 Sagewillow Drive, Houston, TX 77089-3837
E-mail: a href="mailto:camay@sbcglobal.net">camay@sbcglobal.net Emmett Abati Doe, 5001 San Jacinto Street, Houston TX 77004
Tel: 800-881-0472
E-mail: doe@storkreality.com Christopher J. Maurer, 6750 West Loop South, Suite 920, Bellaire, TX 77401
Tel: 713-667-4884
E-mail: cmaurer@maurerlegal.com

NOCIRC of Utah - Mantua Darillyn Starr, 515 West 700 Street, Brigham City, UT 84302
Tel: 435-723-3630
E-mail: noelani54@hotmail.com

NOCIRC of Utah - Salt Lake City Steve Scott, 204 K Street, Salt Lake City, UT 84103
Tel: 801-322-4673

NOCIRC of Virginia - Hampton Roads Tara Yarkey and Christopher Kehoe
E-mail: hamptonroadsnocirc@gmail.com
E-mail: information@hrnocirc.org

NOCIRC of Virginia - Low Moor James L. Snyder, POB 174, Low Moor, VA 24457-0174
Tel: 540-862-1432
E-mail: J807SNYDER@aol.com

NOCIRC of Virginia - Roanoke William Stowell, 3020 Ordway Drive Apt D, Roanoake, VA 24107
Tel: 540-473-1838
Email: TheNighter1@aol.com

NOCIRC of Washington - Seattle Heather Long, 7929 Green Lake Dr N Apt 4, Seattle, WA 98103-4854
E-mail nocircseattle@gmail.com

NOCIRC of Washington - Vancouver Jennifer Beaman
Tel: 360-314-7660
E-mail: nocirc.pdx@gmail.com

NOCIRC of Wisconsin - Madison Stan Emerson, Unit 307,540 W. Olin Ave, Madison, WI 53715
Tel: 608-280-6960
E-mail: nocirc47@yahoo.com


NOCIRC CENTERS - International

NOCIRC of Africa - Kenya Hillary Maloba
E-mail: usa5622000@yahoo.ca.uk

NOCIRC of Canada - Quebec B. Maurene White
E-Mail:bmwhite41@hotmail.com

NOCIRC of Canada - British Columbia James Loewen, #16-1101 Nicola Street, Vancouver, BC V6G 2E3
Tel: 604-689-9697

NOCIRC of Canada - Ontario Dave Saving,
E-mail: booloo21@gmail.com

NOCIRC of England - Essex John Warren, 3 Watlington Road, Harlow, Essex CM17 0DX
Tel: +44 1279 419704

NOCIRC of France - Boulogne Association contre la Mutilation des Enfants (A.M.E.)
Boîte Postale 220, 92108 Boulogne Cedex
E-mail: ame@enfant.org
Website:www.enfant.org

NOCIRC of Germany - Langenfeld Frank Tschuschke
Tiefenbruchstr. 93,
40764 Langenfeld
Tel/Fax: +49 212 653930
E-mail: info@nocirc-deutschland.de
Website:www.nocirc-deutschland.de

NOCIRC of Italy - Padova Franco Viviani, Dept. of General Psychology,University of Padova
Via Venezia, 8, 35131 Padova, Italy
Home: Via Armistizio, 88 35142 Padova, Italy
Tel: +3904988404668 / Cell:+393336021435
Fax: +390498276600
E-mail: vyfra@hotmail.com or franco.viviani@unipd.it

NOCIRC of Mexico - San Luis Potosí Clara Franco
E-mail: mexico.intacto@gmail.com
Website: Blog spot

NOCIRC of The Netherlands - Amsterdam Ricky Seabra, Uiterwaardenstraat 43 I,1079 BR, Amsterdam
Tel: +31-20-644-1944

NOCIRC of Norway - Lillehammer Hans Smedsrud, Gartnerveien 12, 2870 Dokka, Norway
Tel: +47 61119164 or +47 91711855
E-mail: info@nocirc.no
Website: www.nocirc.no

NOCIRC of Northern Ireland - County Antrim Linda Massie, 7 Moyola Park, Glengormley, County Atrim BT36 5ER
Tel: 0044 2890 962590
E-Mail: nocircni@yahoo.co.uk

NOCIRC of Puerto Rico - Mayaguez Lizpobel Morales, 105 Lourdes Sallaberry, Mayagues, PR 00680-8337
Tel: 787-265-8709

NOCIRC of Romania - Bucharest Roxana Dudus, Bucharest, Romania
E-mail: roxanadudus@yahoo.com

NOCIRC of South Africa - Cape Town Dean Ferris, P.O. Box 12802, Mill Street, 8010, Cape Town, South Africa
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NOCIRC of South Africa - Southern Johannesburg Larry Murphy, 7 Haarhof Street, Ridgeway 2091
Tel: +27-11-680-5118
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NOCIRC of South Korea - Seoul DaiSik Kim, Department of Physics, Seoul National University, Seoul 151-742, Korea
Circumcision 911
Tel: *82-2-880-8174; *82-11-9007-8174
E-mail: denny@phya.snu.ac.kr
Website: www.pop119.com

NOCIRC of Sweden - Malmö Marzena Trujillos, Sperlingsg-10A, 212 22 Malmö Sweden

NOCIRC of Switzerland - Lausanne
Sami Aldeeb, Centre de Droit Arabe et Musulman, Ochettaz 17, 1025 Saint-Sulpice, Switzerland
Tel: +41-21-691-6585 Cell: +41-78-924-6196
E-mail: sami.aldeeb@yahoo.fr
Website: sami-aldeeb.com

NOCIRC of Tahiti - Papeete Dan Gillet, POB 2781, Papeete, Tahiti, French Polynesia


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martedì 20 maggio 2014

Danimarca: vietare la circoncisione maschile?





Danimarca, circoncisioni a rischio

L’infibulazione è vietata, la circoncisione no. Come rende noto il sito Al Nord del mondo, in Danimarca si sta cominciando a discutere dell’argomento: sia il Consiglio Etico che il Consiglio Nazionale per i Bambini hanno criticato questa pratica menomativa, dichiarando che il ragazzo dovrebbe essere messo in grado di decidere da solo (per la legge danese, dal quindicesimo anno in poi). La proposta ha finora ricevuto il consenso di parlamentari liberali, socialdemocratici e verdi.

lunedì 19 maggio 2014

Mutilazioni genitali femminili

Mutilazioni genitali femminili

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce le mutilazioni genitali femminili come “forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”. Le mutilazioni genitali femminili costituiscono un atto estremamente traumatico ed hanno gravi conseguenze sulla salute fisica, psichica e sessuale delle bambine e delle giovani ragazze che le subiscono. Sono principalmente diffuse presso gruppi ed etnie dei Paesi dell'Africa Subsahariana e della penisola arabica, ma sono praticate anche in Europa e in Italia, per effetto dell'immigrazione. Diverse sono le motivazioni per cui vengono effettuate e variano a seconda della comunità etnica di appartenenza.

• Socio-culturali: la rimozione del clitoride permetterebbe alla donna di raggiungere la maturità sociale e divenire, a pieno titolo, componente della comunità di appartenenza;

• Igieniche e estetiche: ai genitali femminili esterni è associata un’idea di bruttezza e di sporcizia. La rimozione, più o meno radicale, delle parti esterne renderebbe la donna più bella da un punto di vista estetico e più pulita da un punto di vista igienico;

• Spirituali e religiose: le mutilazioni genitali femminili renderebbero le donne pure spiritualmente;

• Psicologiche e sessuali: le mutilazioni genitali femminili prevengono un’incontrollata attività sessuale, dovuta ad una crescita eccessiva del clitoride che aumenterebbe il desiderio sessuale. Preserverebbero la verginità delle donne e tutelerebbero gli uomini da una vita sessualmente dissoluta.



Le tipologie di mutilazioni genitali femminili e le conseguenze

Esistono diverse forme di mutilazioni genitali femminili che differiscono a seconda della comunità etnica di appartenenza. L'Organizzazione Mondiale della Sanità le ha classificate in quattro tipi:
• clitoridectomia: asportazione totale o parziale del clitoride e/o del prepuzio;
• escissione: parziale o totale rimozione del clitoride e delle piccole labbra, con o senza escissione delle grandi labbra;
• infibulazione: restringimento dell'orifizio vaginale con una chiusura creata tagliando e avvicinando le piccole e/o le grandi labbra, con o senza l'escissione del clitoride;
• tutte le altre procedure dannose per gli organi genitali femminili effettuate per scopi non medici quali, ad esempio, punture, perforazioni o incisioni del clitoride o delle labbra; allungamento per trazione del clitoride o delle labbra; abrasione del tessuto intorno all’orifizio vaginale o incisione della vagina; introduzione in vagina di sostanze corrosive o vegetali allo scopo di provocarne il sanguinamento o il restringimento.


Le mutilazioni genitali femminili hanno conseguenze fisiche, psicologiche e sessuali su chi le subisce che dipendono dalla gravità della mutilazione, dal modo in cui è stata praticata, dalle condizioni igieniche e dalla resistenza opposta. Le procedure di mutilazione, eseguite senza anestesia e in scarsissime condizioni igieniche, possono causare a livello fisico dolore acuto, emorragie, shock, infezioni, difficoltà a urinare, lesioni dei tessuti, tetano, setticemie e, in alcuni casi, anche la morte. Conseguenze a lungo termine comprendono il dolore cronico, infezioni pelviche, cisti, ascessi e ulcere genitali, infezioni del sistema riproduttivo, problemi durante la gravidanza e il parto, alterazioni della coscienza quando si avvicina il primo rapporto sessuale. A livello sessuale, le mutilazioni genitali femminili possono causare frigidità, mancanza di orgasmo o incapacità di avere rapporti vaginali. A livello psicologico, invece, possono comportare disturbi da stress post traumatico, malattie psicosomatiche, ansia, depressione, psicosi.


I dati sulle mutilazioni genitali femminili

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che sono tra 100 e 140 milioni le bambine, ragazze e donne nel mondo che hanno subito una mutilazione genitale. L’Africa è il continente in cui il fenomeno è più diffuso, con 91,5 milioni di ragazze di età superiore a 9 anni vittima di tale pratica. Il fenomeno è esteso anche in Medio Oriente (Iran, Iraq, Yemen, Oman, Arabia Saudita, Israele), nei Paesi asiatici come l’Indonesia e la Malesia e in alcune regioni dell’India. In particolare, in Egitto, Guinea, Sudan, e Somalia le donne tra i 15-49 anni sottoposte a mutilazioni genitali superano il 90%, in Burkina Faso, Etiopia e Mauritania tra il 70% e l’80%. L’aumento dei flussi migratori verso il mondo occidentale ha reso visibile anche nei Paesi Europei il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili. Per quanto riguarda l’Italia, la pubblicazione della ricerca realizzata per conto del Dipartimento per le Pari Opportunità, nel 2009, ha consentito di avere una stima quantitativa dell’incidenza del fenomeno delle MGF nel nostro Paese: la ricerca ha infatti stimato che, su 110 mila donne provenienti dai Paesi in cui si praticano le mutilazioni genitali femminili e residenti in Italia (dati Istat, 2008), circa 35 mila hanno subito tale pratica. Inoltre, sulle circa 4.500 bambine e giovani con meno di 17 anni originarie di questi stessi Paesi o nate in Italia da genitori provenienti da questi Paesi, si stima che le potenziali vittime di mutilazioni genitali siano circa il 20%.

Le mutilazioni genitali femminili vengono praticate principalmente su bambine tra i 4 e i 14 anni. Tuttavia, l’età può essere ancora più bassa: in alcuni Paesi vengono operate bambine con meno di un anno di vita, come accade nel 44% dei casi in Eritrea e nel 29% dei casi nel Mali, o persino neonate di pochi giorni nello Yemen (dati Unicef).

Il tipo di intervento mutilatorio varia a seconda del gruppo etnico di appartenenza: il 90% delle mutilazioni genitali femminili praticate è di tipo escissorio, vale a dire avvengono con taglio e/o rimozione di parti dell'apparato genitale della donna, mentre un decimo dei casi si riferisce all'azione specifica della infibulazione che ha come scopo il restringimento dell'orifizio vaginale e può, a sua volta, essere associata anche a un'escissione.




La normativa sulle mutilazioni genitali femminili

In Italia, la Legge 9 gennaio 2006, n. 7, recante "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile", detta le misure necessarie per prevenire, contrastare e reprimere le mutilazioni genitali femminili, quali violazioni dei diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute di donne e bambine.

Riguardo alle disposizioni penali, la legge introduce l’art. 583 bis del Codice penale riguardante le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili. Chiunque “cagiona una mutilazione genitale femminile in assenza di esigenze terapeutiche, è punito con la reclusione da 4 a 12 anni” mentre chiunque “provoca, in assenza di esigenze terapeutiche e al fine di menomare le funzioni sessuali, lesioni agli organi femminili genitali è punito con la reclusione da 3 a 7 anni”. In ambedue i casi, la pena è aumentata di un terzo quando le pratiche sono commesse a danno di un minore o con finalità di lucro. Lo stesso articolo prevede il principio dell’extraterritorialità ogniqualvolta il fatto è commesso all’estero da cittadino italiano o da straniero residente in Italia o a danno di cittadino italiano o di straniero residente in Italia.

La legge n. 172, del 1 ottobre 2012, con cui l’Italia ha ratificato la Convenzione di Lanzarote, prevede l’inserimento di un ulteriore comma all’articolo 583-bis, secondo cui la condanna prevista per questo reato, nel caso in cui sia commesso dal genitore o dal tutore della bambina vittima, comporta la decadenza dall’esercizio della potestà genitoriale oltre che l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno.

L’articolo 583 ter del Codice penale prevede per il personale medico che esegue una mutilazione genitale la pena accessoria dell’interdizione dalla professione da tre a dieci anni. La sentenza di condanna viene comunicata all’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

Sotto il profilo preventivo, la legge stabilisce che il Dipartimento per le Pari Opportunità acquisisca a livello nazionale e internazionale, le informazioni sulle attività di prevenzione e repressione nonché sulle strategie di contrasto alle mutilazioni genitali femminili, programmate o realizzate da altri Stati. Ai fini della prevenzione in Italia delle mutilazioni genitali femminili, sono demandati al Ministro con delega alle Pari Opportunità, d’intesa con altre amministrazioni pubbliche, i compiti di: predisporre campagne informative rivolte agli immigrati provenienti da Paesi in cui si praticano le mutilazioni, dirette a diffondere la conoscenza dei diritti fondamentali della persona e del divieto vigente in Italia delle pratiche di mutilazione; promuovere iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, in collaborazione con centri sanitari, organizzazioni di volontariato e organizzazioni no profit; predisporre corsi di informazione per le donne infibulate in stato di gravidanza, finalizzati a una corretta preparazione al parto.

L’articolo 5 della Legge 9 gennaio 2006, n. 7 istituisce il numero verde contro le mutilazioni genitali femminili 800.300.558 attivo presso il Ministero dell'Interno con l’obiettivo di raccogliere segnalazioni da parte di chiunque venga a conoscenza dell’effettuazione, sul territorio italiano, delle pratiche di mutilazione genitale femminile e di fornire informazioni sulle organizzazioni di volontariato e sulle strutture sanitarie che operano presso le comunità di immigrati provenienti dai Paesi dove sono effettuate tali pratiche.

A livello europeo, è direzione comune dei Paesi occidentali contrastare la pratica delle mutilazioni genitali femminili, ritenuta una violazione dei fondamentali diritti umani all’integrità della persona e alla salute delle bambine e delle donne. Le politiche attuate variano da Paese a Paese: alcuni, come la Svezia e la Gran Bretagna, hanno creato una legislazione specifica dove l’atto di mutilazione genitale e l’istigazione a commetterlo sono considerati un reato specifico. In altri Stati, come la Norvegia e la Grecia, l’interpretazione giurisprudenziale fa rientrare la pratica di mutilazione genitale femminile in fattispecie di reato diverse, quali lesioni gravi o gravissime, tentato omicidio o, in caso di morte della vittima della mutilazione, omicidio.

Le mutilazioni genitali femminili violano le principali convenzioni internazionali relative ai diritti umani, ai diritti delle donne e ai diritti del fanciullo. In particolare:

• Dichiarazione Universale dei diritti umani (1948): proclama il diritto di ogni essere umano a vivere in condizioni tali da godere di buona salute e assistenza sanitaria e stabilisce il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona;
• Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (1981): condanna ogni discriminazione sulla base del sesso che pone la donna in una condizione di inferiorità rispetto all’uomo;
• Carta africana dei diritti umani e dei popoli (1981): afferma che gli esseri umani sono inviolabili e, all’art. 5, dichiara che ogni individuo ha il diritto al rispetto della dignità insita in ogni essere umano e al riconoscimento dello status legale e proibisce ogni forma di trattamento che viola tale dignità;
• Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (1989): offre strumenti di prevenzione delle mutilazioni genitali femminili e all’art. 24 stabilisce che gli Stati devono prendere tutte le misure efficaci ed appropriate per abolire le pratiche tradizionali pregiudizievoli alla salute del fanciullo; l’art. 37 afferma che nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o a trattamenti inumani e degradanti;
• Carta africana sui diritti e il benessere del fanciullo (1990): raccomanda agli Stati di eliminare pratiche sociali e culturali pericolose che influenzano il benessere, la dignità, la normale crescita e lo sviluppo del bambino;
• Raccomandazione sull’uguaglianza dell’uomo e della donna nel matrimonio e nella famiglia (1994): ad integrazione della Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione delle donne, ha riconosciuto il diritto alla donna di programmare il numero dei figli;
• Protocollo alla Carta africana sui diritti umani e dei popoli sui diritti delle donne in Africa (Protocollo di Maputo, 2003): impegna gli Stati ad assicurare il diritto delle donne alle salute, compresa la salute sessuale e riproduttiva;
• Dichiarazione di Ouagadougou (2008): chiede l’adozione di leggi nazionali che condannino le mutilazioni dei genitali femminili e una loro armonizzazione a livello mondiale.

L’Italia costituisce un interlocutore privilegiato con i Paesi africani che hanno presentato la Risoluzione sulle MGF all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, adottata il 26 novembre 2012 e co-sponsorizzata da oltre 110 Paesi (inclusi 50 Paesi africani). In questa cornice si inserisce anche l’aver promosso e organizzato un side event sull'eliminazione delle MGF durante la 56° sessione della Commissione sulla Condizione Femminile (CSW del 2012), che si va ad aggiungere a quelli già realizzati in occasione delle passate sessioni del 2010 e del 2011.

L’impegno dell’Italia su questo tema è stato più volte sottolineato nel Report del Segretario Generale del Consiglio economico e sociale dell'ONU sulle misure adottate dagli Stati membri per porre fine alle pratiche di mutilazione genitale femminile (pubblicato nel dicembre 2011).




www.pariopportunita.gov.it/

domenica 18 maggio 2014

CIRCONCISIONE MASCHILE

Era il 2008 quando:

TREVISO: MARTINI SU BIMBO MORTO, ITALIA TUTELI PIU' DEBOLI DA PRATICHE BARBARE

SOTTOSEGRETARIO AL WELFARE, SERVONO LINEE GUIDA UE CONTRO INTERVENTI RITUALI

Roma - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Il nostro Paese deve tutelare le fasce più deboli della popolazione, e soprattutto i bambini, da pratiche rituali barbare condotte al di fuori di contesti sanitari di sicurezza". Con queste parole il sottosegretario al Welfare Francesca Martini commenta la "triste vicenda del bambino di origine nigeriana morto ieri nell'ospedale di Treviso dove era stato ricoverato dopo essere stato sottoposto a un intervento di circoncisione .. ..

Martini, in una nota, esprime la sua più profonda partecipazione al dolore dei genitori del bimbo e aggiunge: "Non possiamo più fare finta di niente. La politica nazionale deve confrontarsi con l'uso indiscriminato di pratiche che possono provocare danni irreversibili. Scriverò ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta chiedendo loro di svolgere un'opera di prevenzione e informazione nei confronti delle famiglie a rischio. Ma non basta. E' giunto il momento che anche l'Europa si faccia carico di questo problema. Chiederò che siano formulate linee guida a livello europeo per contrastare il fenomeno delle pratiche chirurgiche a scopi rituali".

Ad oggi nulla, purtroppo, è cambiato...... -_-

mercoledì 7 maggio 2014

Protesta anti-circoncisione





Manifestanti anti-circoncisione chiedono la fine di circoncisioni infantili presso il Good Samaritan Hospital di Cincinnati

CINCINNATI – Migliaia di manifestanti e attivisti contro la circoncisione neonatale, incoraggiate e supportate dalla gente ai lati della strada, hanno sfilato nelle vie Cincinnati lo scorso giovedì per porre fine alle circoncisioni infantili.

Intact-America, una tra le più famose organizzazioni anti-circoncisione presenti negli Stati Uniti, ha tenuto una conferenza stampa lo scorso giovedì seguita da una protesta e una sfilata per le strade nei pressi del TriHealth Good Samaritan Hospital.

L'organizzazione per i diritti dell’Infanzia ha presentato una lettera ufficiale ai vertici dell’Ospedale, ha tenuto una conferenza stampa con i mass-media locali e inviato una lettera di protesta all'Arcidiocesi di Cincinnati, firmata da oltre 5.000 "intactivists"(attivisti no-circ), chiedendo che l'ospedale ponesse fine alla circoncisione neonatale. Avevano già proceduto a sfilare con numerosi cartelli e persino con un grande cartellone pubblicitario mobile intorno a Cincinnati due giorni prima della protesta di giovedì scorso.

Georganne Chapin, direttore esecutivo di “Intact-America”, ha riferito che eseguire un intervento cosi delicato, non privo di rischi e complicazioni, spesso mortali, anche negli Stati uniti (oltre 200 bambini morirebbero ogni anno solo a causa di circoncisioni neonatali) su dei bambini senza alcuna motivazione medica, ne consenso informato dell’interessato o dei genitori, senza anestesia (che nel 90% dei casi in America non verrebbe MAI usata, nonostante la procedura si molto dolorosa) costituisce una violazione dei diritti umani e del bambino, viola l'etica medica, la legge ed è moralmente inaccettabile.

“The removal of healthy, normal genital tissue from an individual who cannot consent is a straightforward human rights abuse,” said Georganne Chapin

The collective group said the pain and bleeding research done on babies is "cruel, unscientific and immoral."
….

(Edizione Italiana a cura di Luca. V., News da www.circumstitions.com/)