martedì 18 settembre 2012

Circoncisione, New York vuole limitare la suzione rituale del pene

I riti religiosi possono essere cruenti, degradanti, o imposti a bambini incapaci di opporsi. La circoncisione operata nelle comunità ebraiche ortodosse riesce a riunire tutte e tre la caratteristiche. Sinora è stata tollerata in nome della “libertà religiosa”. Ma ora le autorità di quella che probabilmente è la città che nel mondo vanta il maggior numero di ebrei la vogliono mettere al bando.

Per la religione ebraica, la circoncisione per i neonati di pochi giorni è obbligatoria, come marchio distintivo di appartanenza alla comunità. Il rito, chiamato Brit milà, viene eseguito dal mohel, spesso rabbino e medico. Il quale circoncide il piccolo, e secondo la regola più ortodossa succhia il sangue che esce dalla ferita prodotta dalla lesione al pene (metzitzà).

Si è tornati a discutere sull’accettabilità di questa pratica, imposta a bambini che non possono decidere, dopo che il tribunale di Colonia in Germania ha definito la circoncisione rituale senza finalità mediche una “aggressione“.

La decisione della corte, sul caso di un medico musulmano che ha rischiato di uccidere un bambino, ha suscitato le proteste della comunità ebraica — che l’ha prontamente paragonata all’antisemitismo nazista — e di quella islamica. Le confessioni religiose si sono ancora una volta unite, dunque, quando si tratta di difendere situazioni che hanno una tutela privilegiata. Anche governo e Parlmento tedesco hanno sostenuto una mozione pro-circoncisione. Ma dubbi sono sorti anche in altri paesi, come la Svizzera e Norvegia.

Ora, scrive il New York Times, anche la Grande Mela vuole tutelare la salute dei bambini. Secondo il dipartimento della Sanità cittadino si svolgono circa 3600 circoncisioni l’anno, e sussistono rischi di trasmissione di malattie infettive come l’herpes quando è prevista la suzione del sangue da parte del mohel. Ci sono stati anche diversi casi di infezione negli ultimi anni e alcune morti.

Per questo il Board of Health, sostenuto dal sindaco Michael Bloomberg, ha proposto che i genitori del bambino da circoncidere siano informati dei rischi e firmino una liberatoria in cui si menziona che il dipartimento sconsiglia di eseguire la pratica. Pena, il pagamento di una multa fino a 2.000 dollari a carico di chi esegue. Niente bando quindi, ma quantomeno una maggiore regolamentazione. La proposta è stata approvata all’unanimità.

Gli ultra-ortodossi però non accettano nemmeno questo, puntando a seguire alla lettera la tradizione che prevede di succhiare direttamente il sangue dal pene. E hanno intenzione di portare la questione in tribunale, in nome della tutela della “libertà religiosa”. Altri rabbini più liberali, che rappresentano la maggioranza dei religiosi ebrei, ritengono però che il metzitzà non sia necessario e possa essere sostituito da aspirazione meccanica o simili.

Non sappiamo se e quanto sia diffusa tale pratica in Italia. Sappiamo però che può essere tollerata, in nome di un multiconfessionalismo quasi sempre declinato in supina accettazione di ogni usanza “tradizionale” diffusa nelle comunità di minoranza. Sappiamo anche che se una coppia di atei seviziasse allo stesso modo il proprio figlio incorrerebbe in sanzioni giudiziarie e nell’ostracismo sociale.

Apriamo gli occhi. Pratiche del genere non possono mai essere giustificate, e la religione non deve mai costituire una ragione per giustificare eccezioni.
La redazione

FONTE: http://www.uaar.it/news/2012/09/18/circonc...e-rituale-pene/