I riti religiosi possono essere cruenti, degradanti, o imposti a bambini
incapaci di opporsi. La circoncisione operata nelle comunità ebraiche ortodosse
riesce a riunire tutte e tre la caratteristiche. Sinora è stata tollerata in
nome della “libertà religiosa”. Ma ora le autorità di quella che probabilmente è
la città che nel mondo vanta il maggior numero di ebrei la vogliono mettere al
bando.
Per la religione ebraica, la circoncisione per i neonati di pochi
giorni è obbligatoria, come marchio distintivo di appartanenza alla comunità. Il
rito, chiamato Brit milà, viene eseguito dal mohel, spesso rabbino e medico. Il
quale circoncide il piccolo, e secondo la regola più ortodossa succhia il sangue
che esce dalla ferita prodotta dalla lesione al pene (metzitzà).
Si è
tornati a discutere sull’accettabilità di questa pratica, imposta a bambini che
non possono decidere, dopo che il tribunale di Colonia in Germania ha definito
la circoncisione rituale senza finalità mediche una “aggressione“.
La
decisione della corte, sul caso di un medico musulmano che ha rischiato di
uccidere un bambino, ha suscitato le proteste della comunità ebraica — che l’ha
prontamente paragonata all’antisemitismo nazista — e di quella islamica. Le
confessioni religiose si sono ancora una volta unite, dunque, quando si tratta
di difendere situazioni che hanno una tutela privilegiata. Anche governo e
Parlmento tedesco hanno sostenuto una mozione pro-circoncisione. Ma dubbi sono
sorti anche in altri paesi, come la Svizzera e Norvegia.
Ora, scrive il
New York Times, anche la Grande Mela vuole tutelare la salute dei bambini.
Secondo il dipartimento della Sanità cittadino si svolgono circa 3600
circoncisioni l’anno, e sussistono rischi di trasmissione di malattie infettive
come l’herpes quando è prevista la suzione del sangue da parte del mohel. Ci
sono stati anche diversi casi di infezione negli ultimi anni e alcune
morti.
Per questo il Board of Health, sostenuto dal sindaco Michael
Bloomberg, ha proposto che i genitori del bambino da circoncidere siano
informati dei rischi e firmino una liberatoria in cui si menziona che il
dipartimento sconsiglia di eseguire la pratica. Pena, il pagamento di una multa
fino a 2.000 dollari a carico di chi esegue. Niente bando quindi, ma quantomeno
una maggiore regolamentazione. La proposta è stata approvata
all’unanimità.
Gli ultra-ortodossi però non accettano nemmeno questo,
puntando a seguire alla lettera la tradizione che prevede di succhiare
direttamente il sangue dal pene. E hanno intenzione di portare la questione in
tribunale, in nome della tutela della “libertà religiosa”. Altri rabbini più
liberali, che rappresentano la maggioranza dei religiosi ebrei, ritengono però
che il metzitzà non sia necessario e possa essere sostituito da aspirazione
meccanica o simili.
Non sappiamo se e quanto sia diffusa tale pratica in
Italia. Sappiamo però che può essere tollerata, in nome di un
multiconfessionalismo quasi sempre declinato in supina accettazione di ogni
usanza “tradizionale” diffusa nelle comunità di minoranza. Sappiamo anche che se
una coppia di atei seviziasse allo stesso modo il proprio figlio incorrerebbe in
sanzioni giudiziarie e nell’ostracismo sociale.
Apriamo gli occhi.
Pratiche del genere non possono mai essere giustificate, e la religione non deve
mai costituire una ragione per giustificare
eccezioni.
La
redazione
FONTE:
http://www.uaar.it/news/2012/09/18/circonc...e-rituale-pene/
Questo Blog nasce per Informare sulla Circoncisione Maschile, contro le Violenze-le Menzogne-i Falsi Miti, la Disinformazione e la Violazione dei Diritti Umani. La Circoncisione maschile non previene ne riduce HIV, MST/STD's, anzi, rende il pene più esposto a infezioni, virus e batteri, aumenta le IVU nei bambini, incoraggia escissioni sulle bambine, viola l'etica medica e il diritto di scelta per il proprio corpo. Negli Stati Uniti è la 1°causa di mortalità infantile sotto i 2 anni. Stop Now!