mercoledì 4 giugno 2014

Piemonte, Friuli e Liguria stanziano fondi per circoncisione rituale






Dal Piemonte fondi pubblici per la circoncisione rituale musulmana

“La Regione Piemonte stanzia finanziamenti pubblici per la circoncisione musulmana, finanziando un rituale religioso che crea discriminazione nei confronti di altre religioni”. Lo ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Gabriella Carlucci. “Preso atto che il Governo Prodi sta somministrando agli italiani la solita dose di sacrifici e tagli alla sanita’ pubblica e che i cronici disservizi sanitari italiani restano tra i piu’ noti d’Europa, mi chiedo come si possano forzare le gia’ povere casse dello Stato per pratiche di circoncisione dei musulmani del tutto illegali e distanti dai nostri parametri di laicita’”.

La Carlucci ritiene che sia uno spreco di danaro pubblico l’uso del sistema sanitario per questo genere di pratiche religiose. “La Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, sta scaricando sui contribuenti 120mila euro ogni 300 interventi di circoncisione. Parliamo di denaro pubblico utilizzato non per curare una patologia, ma per finanziare un rituale religioso che crea, per di piu’, una discriminazione nei confronti di altre religioni. Una proposta indecente che si accoda a quella di qualche settimana fa di creare una narcosala a Torino per fornire droga di Stato ai tossicodipendenti. Ritengo che siano ambo proposte ai limiti della moralita’ pubblica che, sebbene molto gradite a Ministri come la Turco e Ferrero, devono essere messe immediatamente al bando, perche’ non assolvono alle funzioni di tutela della salute pubblica, ma sperperano solo i pochi soldi rimasti agli italiani”.

Fonte: forza-italia.it



In Liguria sbarca il ticket per la circoncisione

La parola d’ordine è sempre quella: favorire l’integrazione. Ogni intervento è utile, anche se chirurgico par di capire. Capita così che Piemonte e Liguria facciano da capofila a livello nazionale per una sperimentazione che magari costerà qualcosina alle già malandate casse della sanità, ma certo riuscirà a soddisfare la richiesta delle comunità islamiche: garantire la circoncisione negli ospedali pubblici. A spese della Regione in Piemonte, 120mila euro per 300 interventi,con pagamento di un ticket in Liguria, ma la sostanza non cambia granché. Anche perché è già scontro, con i medici ad appellarsi all’obiezione di coscienza e An a sventolare la Costituzione contro le due giunte di centrosinistra. Ironia della sorte, era il periodo delle feste natalizie, il 30 dicembre per la precisione, quando il presidente della comunità islamica ligure, Zahoor Ahmad Zargar, aveva scritto al governatore Claudio Burlando chiedendo che il rituale religioso sui neonati maschi potesse venire praticato nelle strutture pubbliche. Indicavano anche l’ospedale, i musulmani, il San Paolo di Savona. La Regione ci ha messo un po’, ma ieri ha fatto di meglio, annunciando che è allo studio del Dipartimento sanità un provvedimento per tutta la Liguria che, attraverso l’istituzione di un ticket ad hoc, «consentirebbe di utilizzare metodi sicuri in strutture controllate», là dove invece oggi, spiega il capogruppo dell’Ulivo Claudio Gustavino, «le famiglie più abbienti si pagano l’intervento in strutture private, le altre si vedono costrette a sottoporre i propri figli ai cosiddetti “interventi nei sottoscala” [...]

Fonte: ilGiornale



Friuli: circoncisioni nelle strutture pubbliche

La Regione Friuli-Venezia Giulia sta avviando un progetto sperimentale per effettuare circoncisioni rituali nelle strutture sanitarie pubbliche. La decisione è stata presa a causa dell’aumento dei nuovi nati tra gli immigrati che seguono tale tradizione etnico-religiosa e per i recenti casi di cronaca che hanno visto la morte di alcuni neonati circoncisi in condizioni igienico-sanitarie precarie.
Il progetto verrà finanziato con 200.000 euro e durerà un anno, con il contributo e la mediazione culturale di associazioni e immigrati, e attuato presso l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) “Burlo Garofolo” di Trieste. Dopo il periodo di sperimentazione, le circoncisioni verranno effettuate a pagamento.



Torino, via alla circoncisione rituale

Non è ancora passata la bufera per la sperimentazione della pillola dell’aborto RU486, ed è ancora polemica, sull’azienda ospedaliera Sant’Anna-Regina Margherita, per una nuova sperimentazione: la circoncisione rituale. Prima regione in Italia ad attuarla – a spese delle Asl -, la sperimentazione ha preso il via ieri mattina: sottoposto al taglio rituale un bimbo di 13 mesi nato a Torino da genitori egiziani. [...] Per la circoncisione gratis, il Piemonte ha stanziato 120 mila euro per 12 mesi. Denaro che – sostiene Mariangela Cotto, consigliere di Forza Italia, «poteva essere destinato a ben altre priorità». «Non siamo contrari a priori alla circoncisione – sottolinea l’ex assessore regionale ai Servizi Sociali – ma non ci piacciono queste iniziative spot. Quei 120 mila euro sarebbero stati preziosissimi per potenziare l’assistenza nelle case di riposo, il parto indolore che indolore non è, e per sostenere tante famiglie con disabili gravi in casa». [...] Anche Riccardo Ruà, presidente dell’associazione contro la malasanità Adelina Graziani, commenta la decisione presa dalla Regione e dal Regina Margherita: «Pur non trattandosi naturalmente di “malasanità” – dice Ruà – sono perplesso sulla destinazione delle risorse pubbliche. E’ giusto garantire l’intervento in ospedale, ma mi chiedo perché a spese della Regione».

Fonte: Stampa.it